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Brustolon e il trionfo del legno

Il gusto per l'esuberanza e per il virtuosismo stilistico, che rappresenta un elemento fondamentale in tutto lo sviluppo dell'arte barocca, trovò forme di espressione altissima nella viva essenza del legno, sotto le abili mani di Andrea Brustolon.
A Venezia, dove lo scultore intraprese la sua attività ed esercitò la sua maestria, molte opere si conservano a renderne testimonianza; fra queste vi sono creazioni straordinarie - riconducibili però alla fase più matura, dopo il ritorno a Belluno - come i due grandi Angeli reggilampada nella Sacrestia della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, raffigurati in modo da suggerire l'impressione del volo, con una particolare attenzione per la resa degli effetti di moto che il vento produce sulle vesti e sulle capigliature.
Importantissimi si rivelano anche i lavori portati a termine per la committenza privata, soprattutto la cosiddetta "fornitura" o "fornimento" Venier, un complesso di pezzi d'arredo di fattura squisita, originariamente destinato al palazzo di San Vio della famiglia patrizia, e ora al Museo del Settecento Veneziano di Ca' Rezzonico.
A questa seguirono altre commesse analoghe, come quella dei dodici seggi in legno di bosso, decorati con immagini allegoriche così da comporre un ciclo astrologico dedicato ai mesi dell'anno, già nella monumentale Villa Pisani di Stra, e in seguito trasferiti a Roma: essi arredano oggi la sala chiamata appunto "del Brustolon" al Quirinale, uno dei principali ambienti di rappresentanza del Palazzo, dal quale è stato a lungo trasmesso il tradizionale messaggio televisivo d'augurio per il nuovo anno del Presidente della Repubblica.
Sempre a Venezia, presso Ca' Rezzonico, è custodita una delle creazioni più note, il Tizio, gigante del mito classico, condannato al supplizio eterno da Zeus, raffigurato dal maestro con eccezionale vigore espressivo.
Gran parte della produzione di Andrea Brustolon è ancor oggi nel Bellunese, non soltanto nel capoluogo, ma anche in numerosi centri minori del territorio, in particolare presso svariate sedi religiose di provincia, dal Comelico all'Alpago, dall'Agordino alla Val di Zoldo. L'Altare delle Anime nella chiesa di San Floriano in località Pieve di Zoldo, dedicato al suffragio dei defunti, allestito con un 'Trionfo della Morte' tipico del gusto barocco, è tra le prime opere documentate, risalente ancora all'epoca degli esordi veneziani, mentre più tarde sono le sculture realizzate dopo il trasferimento dell'attività a Belluno.

 

Andrea Brustolon, Altare delle Anime, particolare. Pieve di Zoldo (BL), Chiesa di San Floriano

Andrea Brustolon, Altare delle Anime, particolare. Pieve di Zoldo (BL), Chiesa di San Floriano
(Archivio Fotografico Soprintendenza BSAE per le province di
Venezia, Padova, Belluno e Treviso, su concessione del MiBAC)

La chiesa parrocchiale di San Valentino a Mareson di Zoldo Alto conserva due altari usciti dalla bottega del Brustolon, di cui l'altar maggiore rappresenta l'ultimo lavoro affrontato dall'artista, prima della morte. Ancora un altare, dedicato alla Madonna Addolorata, è nella chiesa dei Santi Rocco e Osvaldo di Dosoledo di Comelico Superiore; l'immagine di Maria accanto al Cristo morto, vestita a lutto, con il cuore trafitto dalle sette spade simboleggianti i sette dolori della Vergine, si colloca nel solco di una tradizione devozionale di lunga data, molto sentita a Belluno e nel Bellunese.
Numerosi altri esemplari sono ospitati dal Museo Diocesano di Arte Sacra a Feltre e dal Museo Civico di Belluno; quest'ultimo vanta inoltre la maggiore collezione di disegni dell'artista.


Per ulteriori approfondimenti e indicazioni circa luoghi e orari di apertura al pubblico:
http://www.provincia.belluno.it/nqcontent.cfm?a_id=4037